Psicologi e social-4 trappole- come promuoverti davvero

Psicologi e social. Le "4 trappole" micidiali (e come puoi evitarle iniziando a promuoverti davvero)

di Alex De Brasi

I social sono attraenti per tutti, è indubbio, anche per gli Psicologi. Ti irretiscono promettendo visibilità e pubblicità. È facile cadere nelle 4 trappole perdendo di vista il motivo per cui sei lì: portare valore concreto e risultati alla tua professione.

Se vuoi smettere di:

  • perdere tempo
  • stressarti
  • svenarti

e vuoi iniziare a:

  • usare i social per promuoverti davvero
  • ottenere risultati senza che diventi un secondo lavoro non pagato
  • concentrare i tuoi sforzi su ciò che porta valore duraturo alla tua professione

questo articolo fa per te.

“Quello che ha preso la signorina”

Così dice la vecchietta che ha appena assistito a un orgasmo simulato in una tavola calda piena di gente.

Psicologi e social

Sì, è la famosissima scena del film “Harry ti presento Sally”.

I due protagonisti stanno mangiando e discutono se un uomo sia in grado o meno di distinguere un orgasmo vero da uno finto. Meg Ryan sostiene di no e per dimostrarlo ne simula uno. Nel locale scende il silenzio e tutti si voltano a guardarla, mentre Billy Crystal, imbarazzatissimo, vorrebbe sotterrarsi.

Ecco, i social sono così, come un orgasmo in un ristorante in mezzo a decine di persone. Impossibile che non attirino la tua attenzione.

E lo hanno fatto giusto? Ti sembrava tutto facile, hai aperto un profilo, postato contenuti. Pensavi di poter avere visibilità gratuita, un pubblico, e di attrarre nuovi pazienti e guadagni.

Tutti ti hanno detto che i social sono il nuovo passaparola, il modo migliore per farsi conoscere. Scommetto però che quel canale non ti porta i risultati sperati…ma un bel po’ di stress e delusioni.

Il problema è che quell’orgasmo, anche se attira la tua attenzione, è FINTO.

Siccome io non sono Meg Ryan, ma mi piacerebbe aiutarti a capire come funzionano i social e come puoi sfruttarli, al posto di simulare ho scritto questo articolo.

Perciò se ti interessa ottenere risultati e capire perché quello che stai già facendo è probabile abbia un impatto nullo sulla tua professione leggilo per davvero…non simulare.

Partiamo.

Le 4 trappole in cui cascano quasi tutti gli Psicologi sui social network

Una mappa

Prima di parlarti delle 4 trappole voglio darti qualche dato per farti capire in che razza di Babele ti stai muovendo.

Una ricerca di ottobre 2022 ci dice che le persone attive sui social sono 4.74 miliardi, il 59% della popolazione mondiale.

L’utente medio passa sui social 2h e 27m al giorno. Se calcoliamo 8 ore di sonno, 2 ore per mangiare e 8 per lavorare, restano fuori 6 ore di tempo libero.

Questo significa che le persone passano ⅓ del loro tempo libero sui social. Impressionante.

In italia circa il 75% della popolazione è attiva sui social (siamo vicini ai 44 milioni di persone).

Capirai che è un mondo dentro al mondo, una platea enorme…che però non sta aspettando te.

“Mi stai dicendo che in Italia il 75% della popolazione è sui social e non troverò qualcuno che voglia usufruire dei miei servizi!”

Purtroppo non è così semplice…le 4 trappole sono in agguato per distrarti da ciò che può portare sul serio valore alla tua professione.

Psicologo - 4 trappole - social

Vediamo la 1ª.

1ª trappola: Attenzione

Non è un segreto che oggi le persone siano bombardate da post, video e pubblicità di ogni genere molto più che in passato.

Prova a pensare, tu cosa fai durante il giorno? Scrolli infiniti annunci che ti compaiono in base alle tue ricerche fatte in precedenza…e ormai le salti con l’indifferenza con cui il Dr. House comunica malattie atroci ai suoi pazienti.

È la sovraesposizione ai contenuti che ottiene l’effetto contrario, zero attenzione e fastidio.

Il risultato è che è difficilissimo attirare e catturare l’ attenzione delle persone. Questo vale in generale, ma soprattutto dentro ai social, dove i contenuti vanno alla velocità della luce e si consumano in maniera bulimica.

Ecco, se ti vuoi promuovere attraverso i social, sappi che sei una formichina tra le formichine.

“Perché dovrebbero darmi il loro tempo e la loro attenzione?

Questa è la domanda fondamentale da farsi.

Pensare di aprire un profilo e ottenere dei risultati senza aver risposto a questa domanda è come andare in piazza a fare volantinaggio per trovare pazienti…quanto può servire?

Quante persone hai contattato in vita tua dopo che che ti hanno lasciato un volantino? Nessuna giusto? Se lo hai fatto sei strano, te lo dico.

Questo significa che se parli a tutti in modo indistinto (in questo enorme bazar) non stai parlando a nessuno.

Considera che oggi il tasso di interazione sta calando su tutti i social tranne che su Tik Tok.

Su Facebook, quello medio per una pagina fino 10.000 follower, è dello 0.31%

Significa che se hai 1.000 follower, ogni tuo post in media riceverà impressioni o commenti da parte di 3,1 persone. Sì, hai letto bene, da nessuno in pratica.

Psicologi e social-4 trappole- facebook engagement

Tra l’altro le sole impressioni o commenti non porteranno pazienti o valore alla tua professione, devi sapere come trasformare in valore quell’interesse.

Oltre i 10.000 follower la percentuale cala ancora.

Capirai che, postando in modo estemporaneo e facendo quello che fanno tutti, non vincerai mai la “lotteria dell’attenzione”. I dati parlano chiaro.

Ti dirò di più, se vuoi che i social abbiano un impatto concreto sulla tua professione, avere migliaia e migliaia di follower è controproducente.

Non hai bisogno di 10.000 persone che ti seguono. Se sei all’inizio te ne bastano 100 interessate ai tuoi servizi t. Dovresti comunicare solo a quelle in modo specifico. 100 persone con cui instauri una relazione di fiducia attraverso i tuoi contenuti. Luigi, Franco, Margherita…dovresti conoscere anche i loro nomi. Quelle sono le persone che ti portano valore, non i 10.000 follower senza volto e nome.

Se concentri i tuoi sforzi per cercare di attrarre 100 persone con un reale interesse, ottieni molti più risultati in minor tempo. Hai un obiettivo concreto, circoscritto e perseguibile.

“Sì ma chi sono queste 100 persone e come attiro la loro attenzione?”

Per saperlo con più chiarezza c’è un lavoro a monte di analisi e ricerca da fare. Qui un articolo per capire meglio di cosa sto parlando.

Se farai questo primo step sei già avanti anni luce rispetto a tutti i tuoi colleghi (la maggior parte) che credono che la popolarità sia la chiave  per prosperare sui social.

Se stai cercando quello che cercano tutti, nulla di male, sappi però che stai giocando d’azzardo – vince sempre il banco – e non ti porterà i risultati sperati in termini di pazienti e guadagni. È uno sforzo immane a fronte di risultati minuscoli che ti porta dritto alla 2ª trappola.

2ª trappola: tempo

I social sono come “vampiri” che però non succhiano sangue. Loro vogliono il tuo tempo. Ti intrappolano in un vortice da cui esci qualche ora dopo, stordito, con una sola domanda “ma come ho fatto a perdere tutto questo tempo?”.

Questo vale per tutte le persone che ne usufruiscono, anche per chi ci lavora o per chi li usa per promuoversi.

Pensa, quanto tempo impieghi per scrivere un post? Per girare quel video che “mi sento che questa volta andrà bene”?

Una volta pubblicati quanto tempo usi per controllare i like? O per rispondere a un commento fuori luogo che rischia di compromettere la tua reputazione?

Il tempo speso è tanto perché, se non hai idea di come fare, vai per tentativi ed errori. Soprattutto errori. Lo so perché capitava anche a me, è normale. Ma è come svuotare un fiume con un secchio. Provi a fare di più, più veloce, ma il fiume continua a scorrere incurante della tua fatica.

Scommetto che sei arrivato a un punto in cui sei scoraggiato da questa situazione. È diventato come un secondo lavoro non retribuito e ti senti in trappola perché le hai provate tutte senza risultati.

Il passaggio successivo, naturale, è cadere nella 3ª trappola.

3ª trappola : soldi

Sì, la 3ª trappola,  quando si è stanchi di non ottenere risultati, è iniziare a pagare delle sponsorizzate per avere visibilità. Del resto è quello che i social vogliono, farti pagare per incassare.

Psicologi e social-4 trappole-soldi

Non è un problema in sé, ma lo diventa a determinate condizioni.

Ormai si sa che non basta essere sui social e postare dei contenuti per avere un ritorno. Non è più così da un pezzo, la visibilità sui social costa e anche molto. Se vuoi arrivare a molte persone specifiche devi pagare, non hai alternative.

Pagare non è il problema, magari lo stai già facendo per le piattaforme di visibilità online specializzate.

Il problema è come usarli, i soldi.

Perché stai pagando? Per far girare quel singolo contenuto che pensi sia valido? Per mandare gente sul tuo sito?

Se fai sponsorizzate in maniera estemporanea, senza una strategia di fondo, ti consiglio di smettere subito.

Dovresti considerare un cambio di paradigma. Tu pagando stai facendo un investimento. Spendi una cifra e ti aspetti che tornino indietro più soldi.

Se devi fare un’esame all’Università cosa fai? Vai a lezione, compri i libri, studi, fai ricerca, analizzi, ripeti. E alla fine vai a fare l’esame.

Promuoversi è la stessa cosa. Per avere risultati ti deve essere chiaro il tuo obiettivo finale e come arrivarci.

Altrimenti stai andando a fare un’esame senza sapere niente. Certo, ti può andare bene 1 volta, ma non di più.

Se non sai cosa stai facendo è probabile che…ATTENTO!

Eh sì, sei caduto nella 4 trappola.

4ª trappola: controllo

Hai comprato una casa con uno splendido giardino – il tuo sogno – dove puoi rilassarti quando vuoi. Peccato che poco dopo scopri che il giardino è infestato di zanzare che nessun trattamento riesce a scacciare. Prurito continuo, fastidio, il risultato è che lo usi sempre meno, quasi più. Quel giardino, di fatto, è ancora tuo o è delle zanzare?

I social sono così, ti danno l’illusione della proprietà. Di essere nel tuo bel giardino e di poter fare quello che vuoi. Mentre invece è pieno di zanzare.

Ti dicono che hai la proprietà dei contenuti e dei dati presenti sulla piattaforma. È giusto, però c’è una postilla: loro possono disporne e farne più o meno ciò che vogliono.

La verità è che sui social non hai controllo.

Psicologi e social-4 trappole- senza controllo

Se li usi per promuoverti, purtroppo stai costruendo una casa a tue spese su un terreno che non è tuo.

Questo è un problema grande.

Ti faccio un esempio.

Hai costruito negli anni e con fatica la tua bella comunità di persone che ti segue e all’improvviso:

  • ti bannano perché non hai rispettato gli standard della community (e non sai il motivo magari…prova poi ad avere a che fare con l’assistenza Facebook o Instagram…auguri)
  • cambia l’algoritmo, e dall’oggi al domani non raggiungi più nessuno, a meno ché non paghi.

È come un terremoto, non puoi controllarlo.

Senza contare che i contenuti “spariscono” nel giro di qualche ora o giorno a seconda di come li giudica un algoritmo. Magari hai speso ore a produrre un video che è visto a malapena da 2 persone per poi scomparire nel nulla.

È frustrante, stressante, fa arrabbiare.

Chiudi tutto!

Come avrai capito non è una passeggiata promuoversi sui social. Le 4 trappole ti rallentano e depistano, ti illudono e poi ti lasciano a raccogliere i cocci in solitudine.

Attenzione, tempo, soldi e controllo sono delle piaghe difficili da sanare se non hai idea di come fare.

Mi sento di dirti che potresti anche valutare di chiuderli. Di sicuro ci guadagneresti in salute.

Lo so, è una soluzione estrema, ma se la stanchezza e lo stress stanno prendendo il sopravvento non ci vedo niente di male.

Come ti ho detto all’inizio, continuando in questo modo non avrai molti risultati concreti per la tua professione, per cui puoi anche mollare e non succederà niente di grave.

Se invece non vuoi mollare, puoi decidere di interrompere questo flusso, ridurre lo stress e ottenere risultati.

Liberati dalle trappole

“Sì ma come faccio?”

C’è un solo ed unico elemento che ti permette di liberarti dalle 4 trappole dei social una volta per tutte.

Un elemento comune a tutto il marketing, senza il quale non può funzionare nessuna strategia:

I contenuti.

Prova a pensare, con qualsiasi modalità tu scelga di promuoverti, lo stai facendo con dei contenuti.

Libri, video, post social, podcast, webinar, infografiche, formazione, guide, sono tutti contenuti.

“hai scoperto l’acqua calda”

Sì, hai ragione, la differenza la fa:

  • come li usi (ovvero se all’interno di una strategia o in modo estemporaneo)
  • se sono di alto valore o di scarsa qualità per le persone a cui vuoi comunicare.

Se vuoi scoprire nel dettaglio come funzionano i contenuti, quali sono le caratteristiche che differenziano i contenuti di alta qualità da quelli scarsi e anche avere una strategia passo passo per usarli, puoi scaricare la mia guida gratuita. La trovi QUI.

Noi ora invece ci concentriamo su come usarli sui social.

Prendi il controllo

Ti ho detto prima che sui social non hai il controllo perché di fatto non ti appartengono.

Per prendere il controllo, perciò, la prima cosa che dovresti fare è avere dei canali proprietari su cui far girare i tuoi contenuti.

Sto parlando ad esempio di:

  • sito – se vuoi capire come trasformarlo in una calamita per attrarre potenziali pazienti leggi questo articolo
  • blog
  • email
  • podcast
  • libri

Qui sì è come se fossi a casa tua, un bel giardino verde con piscina che puoi goderti come vuoi, senza zanzare.

Nessuno può venire a dirti come ti devi comportare (ovvio entro i limiti imposti dalla legge😅), sono ambienti aperti dove puoi decidere quali contenuti usare, come usarli e quando.

C’è anche Youtube (ormai più che un social è un motore di ricerca) dove i contenuti hanno vita più lunga rispetto ai social tradizionali. Anche se non ne hai il controllo totale puoi valutarlo.

La differenza tra social e canali proprietari è molto semplice: è tutto tuo.

Invece di fornire materiale gratis alle aziende proprietarie dei social – che lo svalutano, cambiano continuamente algoritmi e regole, e ti fanno pagare sempre più cara la visibilità – costruirai un valore duraturo per la tua professione dal quale puoi guadagnare nei modi più vari.

Dal momento che avrai canali proprietari, attraverso i giusti contenuti potrai attirare l’attenzione delle persone a cui ti rivolgi, con un obiettivo finale ben preciso: acquisire autorevolezza e poi vendere i tuoi servizi.

“E come inizio?”

Costruisci una lista contatti

Se costruisci una lista di contatti attraverso il blog, il podcast, le email e il tuo libro, quella lista ti appartiene e hai un contatto diretto con la persona, nessun algoritmo può cambiare questo fatto.

È la base da cui partire se vuoi fare un investimento sul lungo termine che porti valore tangibile alla tua professione.

Se hai un contatto diretto potrai coltivare una relazione di fiducia con le persone della tua lista, informarle e formarle, dare soluzioni ai loro specifici problemi. Non dovrai più cercare di attrarre la loro attenzione dentro la babele dei social.

Se non hai soldi da investire ma solo tempo e devi partire da 0 non ti consiglierei mai di iniziare dai social.

Costruire una lista contatti, attraverso i tuoi contenuti, su canali proprietari è molto più efficace, a patto di sapere come fare.

Se vuoi capire come costruire e usare una lista contatti Qui c’è un articolo dove ti spiego come fare.

Attenzione, se hai già profili social non sto certo dicendo di chiuderli, ma non dovresti farne la base della tua visibilità e autorevolezza.

”E quindi come uso i social?”

Una volta che avrai costruito un sistema di contenuti all’interno di una strategia sui tuoi canali proprietari e una lista contatti, sarà tutto più facile.

Potrai scardinare le 4 trappole in questo modo:

  • attenzione – non avrai più bisogno di cercare l’attenzione di tutti, questo perché i tuoi contenuti sui canali proprietari attireranno determinate persone. Si inverte il rapporto, non sei tu a chiedere attenzione (con i volantini ricordi?) ma saranno le persone a cercarti.
  • tempo – non perderai più tempo a cercare di produrre i contenuti “giusti” per tutti. Potrai riutilizzare frammenti di contenuto (testi, video etc..) che rimandano ad altri contenuti che hai sul blog, su Youtube, podcast, parti del tuo libro se l’hai scritto. Da qui cercare di far intraprendere un’azione desiderata alla persone in relazione ai tuoi obiettivi. Anche qui cambia di fatto il tuo rapporto con i social. Non stai più giocando alla frustrante “lotteria dell’ attenzione”, ma sai già quello che vuoi ottenere e come potresti ottenerlo. Perciò perdi molto meno tempo.
  • soldi – non spenderai più soldi nelle sponsorizzate a caso, ma in modo specifico per ottenere un risultato mirato. Metti che hai scritto una guida gratuita con lo scopo di farla scaricare in cambio di dati (per costruire una lista contatti). Potresti pubblicizzarla su Facebook per ottenere il risultato. Le persone scaricano la guida, entrano nella tua lista contatti. Continui a coltivire il rapporto di fiducia con loro per fargli comprendere che il tuo servizio potrebbe fare al caso loro. Alla fine decidono di diventare tuoi clienti o pazienti. Metti che per farlo hai speso 100 euro in sponsorizzate e da questo processo ti arriva un paziente che ne spende 200, stai iniziando a guadagnare dai social. Come vedi è diventato un investimento.

in questo modo, infine

  • avrai il controllo – starai usando i social al posto di farti usare. E anche se dovesse succedere qualsiasi cosa, la tua casa reggerebbe perché è costruita sul tuo terreno. Se sui social va male per qualche motivo, avresti sempre il tuo bel giardino che ti aspetta da cui ripartire con altri obiettivi e strategie.

Usati in questo modo i social diventano la ciliegina sulla torta alle tue strategie di promozione e possono portarti davvero valore.

Se non sai come fare

Certo, quello che ti ho suggerito non è immediato e il lavoro da fare è complesso. Ci sono dei passaggi delicati, soprattutto all’inizio, che possono fare la differenza tra ottimi o pessimi risultati. Ma ne vale la pena.

Il tempo scorre comunque e puoi decidere come impiegarlo.

Puoi continuare a fare quello che hai sempre fatto e sperare di vincere alla “lotteria dell’attenzione” .

Oppure puoi decidere che è arrivato il momento di investire nelle competenze che con fatica hai costruito negli anni. Portare valore alla tua professione in modo duraturo e più prevedibile. Guadagnare più soldi ma anche avere meno stress e più soddisfazioni.

La scelta è tua.

Io però posso facilitarti il compito.

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A presto

Alex De Brasi

Alex De Brasi

Consulente marketing, Copywriter, Psicologo, Improvvisatore teatrale, papà, zio (per gli amanti dei giochi, una di queste affermazioni è falsa, la risposta è nella sezione “Mi presento” del mio sito)

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