Indice dei contenuti
ToggleTutti vogliono insegnarti come si scrive un articolo, ma nessuno ti dice come progettarlo.
Questa guida è un “pass per il backstage dei professionisti della scrittura” e ti insegna a progettare i tuoi articoli per ottenere il massimo risultato.
Se vuoi contenuti da 1ª pagina su Google, infatti, scrivere è l’ultima delle tue preoccupazioni.
Senza una preparazione minuziosa, dove niente è lasciato al caso, non potrai mai raggiungere l’obiettivo della 1ª pagina e nessuno ti vedrà, anche se hai scritto un articolo migliore del miglior libro di Freud.
Pena l’anonimato, opportunità e tempo perso… TANTO tempo.
Le informazioni che ti do su questa guida non le troverai da nessuna parte… sai perché? Perché costano.
“E allora perché non me le fai pagare?”
Perché otteniamo entrambi un vantaggio:
Cominciamo, che la guida è molto lunga ma piena di “ciccia”.
Tutto ha avuto inizio nel 216 Avanti Cristo…
In quella data l’esercito Romano subì una delle più pesanti sconfitte della propria storia ad opera di Annibale (sì quello degli elefanti). Stiamo parlando della Battaglia di Canne.
86.000 soldati Romani furono vittime di una tattica chiamata “Manovra a tenaglia”. Prima accerchiati e poi sconfitti.
Se Annibale e i suoi generali non avessero progettato la battaglia prima, mandando i propri soldati allo sbaraglio, non ci sarebbe stata storia, avrebbero vinto i Romani.
I tuoi articoli sono così, se li scrivi e li pubblichi senza progettarli la sconfitta è sicura, e perderai opportunità (perché nessuno ti vede) e tempo (a scriverli).
Magari ti è già capitato e sai di cosa parlo. Quel bell’ articolo sull’ educazione emotiva che ti piaceva tanto e su cui avevi investito tempo e passione è finito in una piega di Google, ben lontano dalla prima pagina.
Parafrasando Rutger Hauer in “Blade Runner”:
“…e tutti i tuoi articoli andranno perduti come lacrime nella pioggia. È tempo di progettare.”
Prima di passare alla progettazione di qualsiasi articolo dovresti fare un lavoro di definizione e strategia marketing che do per scontato tu abbia già fatto.
Eh sì…per raggiungere la prima pagina c’è da lavorare. Se non hai molti soldi da investire allora la tua moneta è il tempo e la differenza la fa come lo usi.
Avrei potuto dirti, “segui questa guida e di sicuro sbanchi Google!” , ma ti avrei mentito…non è così che funziona.
La progettazione di un articolo, infatti, ha senso in un contesto di partenza in cui:
Se sai di cosa sto parlando salta pure questa parte e vai al sodo, se invece non ne hai idea ti faccio un breve riassunto con i link ai relativi approfondimenti, ti consiglio di partire da lì.
Il lavoro di base di cui parlo è questo:
In più dovresti aver predisposto un minimo di strumenti per implementare la tua strategia di contenuti online:
Non scoraggiarti, puoi comunque trovare grande valore in questa guida anche se non hai fatto tutto questo lavoro preliminare. Io sono qui con te per guidarti e ti assicuro che finita la guida avrai nel tuo arco diverse frecce da professionista dei contenuti.
A cosa ti serve un articolo di blog?
In un contesto di marketing, per intercettare il tipo di persona che vuoi attrarre e portarla a fare un’azione che desideri. Ad esempio farti lasciare l’ email, portare traffico sul tuo sito, portarla su una landing page, etc…dipenderà dai tuoi obiettivi.
La cosa fantastica degli articoli di blog è che se arrivano in prima pagina, lavorano per te 24h al giorno per 7 giorni portandoti contatti, clienti, pazienti e collaborazioni senza spendere in costosi annunci, e senza che tu muova un dito (o quasi).
Oltre al fatto, non secondario, che aumentano la tua autorevolezza e la percezione di valore della tua attività aprendoti a nuove possibilità.
È un circolo virtuoso.
Capirai che sono vitali per alzare il livello della tua professione, soprattutto se non hai una marea di soldi da spendere.
La procedura che ti propongo sarà basata su un esempio pratico calato nel tuo ambito per farti capire meglio.
Per cui giochiamo:
sei una Psicoterapeuta e ti occupi in particolare di disturbi d’ ansia e vorresti scrivere un articolo sugli attacchi di panico.
Inizia sempre definendo l’argomento del tuo articolo.
Qual è la questione che vuoi affrontare? Nel tuo caso lo sappiamo già, sono gli attacchi di panico.
Una volta chiarito questo punto pensa al tema più generale.
Su un blog di solito coincide con la categoria o magari una particolare rubrica che tieni. Nel tuo caso potrebbe essere la categoria “ansia” o una rubrica che avrai chiamato “guarire dall’ansia”.
Pensa poi all’obiettivo, più ti è chiaro e più sarà facile trovare i mezzi per arrivarci. Se hai bene in mente l’obiettivo che vuoi raggiungere riuscirai a rendere più coerente tutto il tuo testo. Potrai così anche rendere più facile portare il lettore ad agire, cioè fargli compiere il passo successivo che tu hai programmato.
Nel tuo articolo l’obiettivo potrebbe essere: informare la persona della tua soluzione particolare dandogli un piccolo assaggio del tuo metodo.
Lo scopo ultimo è che la persona sia incuriosita dalla tua soluzione e che approfondisca l’argomento su un’ altra tua pagina più ricca e strutturata, che alla fine conterrà un’ offerta per il tuo libro sugli attacchi di panico.
Le possibilità sono molte e dipendono da vari fattori e dai tuoi obiettivi.
Il modo più facile per identificare argomento, tema e obiettivo, in generale, è chiederti perché vuoi scrivere l’articolo.
Parti da questo concetto: le persone che hanno problemi di attacchi di panico fanno ricerche su Google, per informarsi, formarsi, magari per acquistare soluzioni a questo problema (spesso soluzioni anche temporanee o disfunzionali). Tu dovresti riuscire a intercettare queste esigenze con i tuoi articoli.
Ricorda, alle persone non interessa chi sei o cosa fai, ma solo che problema gli risolvi o che desiderio realizzi e in che modo. Per cui non farti prendere dalla tentazione di parlargli in modo tecnico di quanto sei brava/o. Pensa solo ed esclusivamente a loro.
Gli intenti di ricerca delle persone sono suddivisibili in 4 categorie:
Ora, partendo dalle esigenze specifiche delle persone che soffrono di attacchi di panico pensa a quali domande e ricerche potrebbero fare su Google.
Inizialmente per orientarti puoi usare:
in questo modo hai una mappa per definire quali siano delle possibili domande di ricerca.
Supponiamo che con il tuo articolo vuoi intercettare persone che hanno un intento informazionale, vai su Google e digita “attacchi di panico”.
Problema:
Come puoi vedere dalla ricerca le prime posizioni sono occupate dai “soliti” siti di divulgazione sanitaria e di salute. Significa che per te sarà abbastanza difficile riuscire ad arrivare in prima pagina perché è verosimile che ci sia molta competitività per posizionarsi nella ricerca “attacchi di panico”.
I siti “grossi” hanno costruito un serie di vantaggi nel tempo – che non ti spiegherò qui perché è troppo complicato – che per te sono difficili da colmare per finire in prima pagina assieme a loro.
Per cui puoi provare ad affinare la ricerca.
Puoi aiutarti con il completamento automatico delle ricerche Google. Se digiti “attacchi di panico” ti fa vedere un po’ di ricerche correlate.
Come vedi ho evidenziato “attacchi di panico notturni” perché potrebbe essere una ricerca che fa al caso tuo, non “troppo in alto” e né “troppo in basso”.
Infatti se guardi la ricerca per “attacchi di panico notturni” vedi che ci sono anche psicoterapeuti liberi professionisti posizionati nelle prime pagine, quindi è più alla tua portata. Per cui l’argomento del tuo articolo diventerà “Attacchi di panico notturni”.
Questa è una prima scrematura.
Ora vediamo come capire se c’è un interesse reale per la ricerca “attacchi di panico notturni”. Infatti potrebbe anche essere che il numero di ricerche e l’interesse siano così basse che non ti conviene scriverci un articolo sopra.
Per validare queste tue supposizioni devi aiutarti con l’ analisi delle “parole chiave”.
Presta attenzione perché è una fase importante se vuoi raggiungere le prime posizioni col tuo articolo.
Le parole chiave (note anche come “keyword”, “parole chiave SEO“, “frasi chiave” o “query di ricerca”) sono parole e frasi che gli utenti digitano per fare ricerca su un determinato argomento.
Tu dovrai verificare alcuni parametri per la parola chiave “attacchi di panico notturni”
“Come li verifico?”
Ci sono strumenti online che ti danno una serie di indicatori sulle parole chiave.
Quelli che ti danno più informazioni sono a pagamento, ma ti offrono anche alcune ricerche gratuite al giorno – con meno informazioni- ma nel tuo caso possono bastare. Qui alcuni tra i siti più popolari:
Ora vado su uno di questi e digito la tua parola chiave.
Ho digitato “attacchi di panico” per farti vedere la differenza con “attacchi di panico notturni”.
Ho evidenziato con 3 frecce il:
“beh allora usiamo “attacchi di panico” che ha più ricerche”
No, per lo stesso motivo di prima, tutti vogliono posizionarsi in prima pagina per le parole chiave più ricercate e perciò c’è molta competitività, tu ne devi scegliere una alla tua portata.
Un altro strumento gratuito che puoi usare è Google Trends, che ti dice l’interesse nel tempo per una determinata parola chiave.
Nel tuo caso, come vedi, negli ultimi 5 anni, in Italia, l’interesse di ricerca per “attacchi di panico notturni” è rimasto abbastanza stabile. Questo è un buon segno perché significa che mediamente vengono fatte lo stesso numero di ricerche nel corso del tempo. Per dire, non è una parola chiave che ha un picco di popolarità – come può essere un evento di cronaca – e poi sparisce. Per cui per te è buono perché l’articolo potrebbe portarti risultati costanti nel tempo.
Un altro strumento ancora è Google Keyword Planner. Se hai un account Adwords, Google ti dà la possibilità di pianificare le parole chiave per le tue campagne dandoti informazioni relative.
Sarebbe per impostare campagne a pagamento ma nulla ti vieta di utilizzarlo anche per i tuoi articoli. Se lo provi ti darà più o meno risposte simili agli altri strumenti, ma potrai trovare anche qualche altra idea.
Ad ogni modo abbiamo visto che possiamo scegliere la parola chiave “attacchi di panico notturno” per il tuo articolo.
Al momento abbiamo un articolo così abbozzato:
Passiamo ora alla fase successiva.
Scarica la guida in formato PDF e leggila quando vuoi.
Il titolo fa l’80% del successo del tuo articolo.
Senza un titolo che attiri in modo istantaneo l’attenzione delle persone, il tuo articolo si infilerà in un vicolo cieco.
Ci sono due tipi di titolo:
non devono per forza essere diversi, molto spesso coincidono.
Il motivo più ricorrente per cui sono diversi è il fatto che titoli lunghi vengono tagliati nella ricerca Google.
Per il titolo SEO infatti dovresti mantenere una lunghezza di 65 caratteri circa, spazi compresi.
Altrimenti succede questo:
Per progettare il titolo inizia ad analizzare i tuoi concorrenti.
Se torni sulla ricerca Google “attacchi di panico notturni” vedrai che il taglio dei titoli è simile :
parlano di cosa sono gli attacchi di panico notturni, i sintomi, come gestirli. Per te è un bene, significa che hanno esplorato – come si dice in gergo – pochi “angoli di attacco”.
Qui hai almeno 2 strade, puoi decidere se:
Ricorda però che devi tenere in considerazione nel titolo la parola chiave per cui vuoi posizionarti, ovvero “attacchi di panico notturni”.
Se vuoi scoprire come scrivere titoli “magnetici” qui ti regalo 9 modi per riuscire a farlo.
Potresti pensare a un titolo migliorativo di uno già presente:
“Attacchi di panico notturni: 10 sintomi che spaventano” (55 caratteri)
oppure potresti fare una promessa (chiaro deve essere sostenuta da evidenze, metti che utilizzi un metodo che li risolve in 3 mesi) il titolo potrebbe essere:
“Attacchi di panico notturni: come uscire dal tunnel in 3 mesi” (61 caratteri)
Oppure creare curiosità:
“Attacchi di panico notturni: quello che non ti dicono” (53 caratteri)
Vedendo però quello che Google “premia” per questa ricerca, in questo caso starei su un titolo migliorativo.
Il nostro titolo SEO sarà perciò:
Il nostro titolo H1 potrebbe aggiungere invece qualcosa:
Se guardi la foto qui sotto vedrai che c’è una freccia che indica “meta description”, è la descrizione dell’articolo come appare nelle ricerche Google.
Devi pensarlo come un potente mini titolo che attira l’attenzione, specifica, fa promesse, offre vantaggi. Chiaro, deve rispecchiare ciò che scriverai nell’articolo.
Deve essere lunga intorno ai 155 caratteri, altrimenti Google la taglia come nella foto.
Una meta description per il nostro articolo potrebbe essere la seguente:
“Ti svegli di notte in preda all’angoscia? Potrebbe essere un sintomo di un attacco di panico notturno. Scopri come affrontarli e superarli“.
Ricapitolando, il nostro articolo apparirebbe così nella ricerca:
Quale titolo e descrizione attirano di più la tua attenzione tra i 3? Già…
Ora hai tutti gli elementi per iniziare a strutturare l’articolo su più fronti, vediamo quali.
Una volta che hai argomento, tema e obiettivo, hai già la base del tuo schema. Ti serve a questo punto articolarlo ed espanderlo per definire che punti andrai ad affrontare e in che ordine.
Come dice il mio mentore, Andrea “il Baffo” Lisi, fondatore di Copy Persuasivo®, la prima agenzia di Copywriting in Italia, l’ordine basico di uno schema è quello di un teorema di geometria euclidea:
1) afferma quello che vai a dimostrare
2) dimostralo, e poi
3) annuncia la conclusione.
Domandati, cosa deve sapere il lettore per far sì che sia d’accordo con la mia conclusione?
Da questo schema dovrai poi ricavare e impostare:
È importante farlo perché l’articolo sarà più chiaro a te, guiderà i lettori e aiuta Google a scansionare, indicizzare ed eventualmente posizionare l’articolo.
Anche qui puoi analizzare la struttura degli articoli dei tuoi concorrenti per la ricerca “attacchi di panico notturni”, e magari migliorarla e renderla più chiara.
Una possibile struttura dei paragrafi del nostro articolo, che discende dal tuo schema, potrebbe essere questa:
Ogni titolo di paragrafo e sottoparagrafo dovrebbe essere studiato per invogliare a continuare la lettura, ma sempre con un occhio alla SEO, ovvero cerca di inserire titoli attinenti con varianti della parola chiave.
Quando fai ricerca sulle parole chiave con gli strumenti che ti ho dato, le informazioni che riceverai saranno infatti anche di questo tipo:
Tu puoi utilizzarle inserendole nei titoli dei paragrafi e anche nel testo. Dovresti farlo in modo naturale e non forzato perché Google se ne accorge e non gli piace.
Contestualmente fai analisi e ricerca sull’argomento. Ok, sei un’esperta, ma magari c’è qualche storia interessante che hai tralasciato, ricerche innovative di cui non sei a conoscenza, dati, statistiche che potrai inserire nel tuo articolo.
Prevedi all’interno dell’articolo link interni che portano ad altre tue risorse e link verso fonti esterne autorevoli e affidabili (non ad esempio a psicologiatruffaldina.com), a Google piace molto.
Chiaro che i link devono essere pertinenti altrimenti ottieni l’effetto contrario.
È la copertina che comparirà all’inizio del tuo articolo. Progettala con cura perché dovresti mantenere sempre quella base anche per gli altri articoli, per renderti riconoscibile e aumentare la familiarità con le persone che usufruiscono dei tuoi contenuti.
Ad esempio potrebbe essere così:
Oltre alla copertina devi scegliere altre immagini pertinenti da inserire nell’articolo. Le immagini si indicizzano e posizionano velocemente e potrebbero portarti dei vantaggi, a patto di saperle ottimizzare.
Come ottimizzare:
L’ esperienza che le persone avranno nel leggere il tuo articolo è importante.
Questo concetto si rifà alla UX che sta per User Experience.
“Cos’ è?”
È un complesso di sensazioni che prova una persona quando utilizza un sito (ma anche un sistema, un prodotto, un servizio). Prende in considerazione anche aspetti soggettivi, come le emozioni, l’esperienza, il senso e il valore attribuiti all’esperienza vissuta, e percezioni personali quali utilità, efficienza del sistema e semplicità di utilizzo.
Ti elenco alcuni aspetti base che dovresti prendere in considerazione:
Google di questi aspetti tiene conto e non poco, per cui se vuoi arrivare “in alto” devi farci i conti.
È stato un viaggio lungo e spero di avertelo reso comprensibile.
Abbiamo progettato un intero articolo assieme.
Godiamoci il frutto della nostra fatica:
E ancora:
In più hai ottenuto:
Non male no?
Ora non ti resta che SCRIVERE.
Ti posso aiutare anche qui. Puoi scaricare la mia guida gratuita “Da sconosciuto a Psicologo autorevole” nella quale è inclusa la check list per capire se i tuoi contenuti sono di alto valore e il metodo per trovare idee INFINITE per i tuoi articoli. Potrai anche capire come funzionano i contenuti per aumentare autorevolezza, pazienti e guadagni.
Eh lo so…ma se inizi fallo per bene.
Infatti una volta scritto l’articolo dovrai poi “solo”:
“Aiutoooo! Basta!”
Sì, ti capisco, un piccolo semplice articolo richiede un lavoro immane.
Pensa lo sforzo di costruire autorevolezza, aumentare i tuoi pazienti/clienti, ottenere un valore duraturo e opportunità per la tua professione, quante conoscenze, tempo, esperienza richieda.
Per questo, progettare e scrivere contenuti all’interno di una strategia di marketing per portarti valore a 360° è una professione.
Tu puoi decidere di fare tutto in autonomia, impiegando tempo e fatica per acquisire conoscenze ed esperienza. Puoi farcela se ti formi.
Oppure una possibilità è affidarti a un professionista, per lo meno all’inizio, che è fondamentale. Il rischio di impostare un lavoro di marketing e contenuti in modo amatoriale è quello che la tua comunicazione ne subisca conseguenze per gli anni a venire. Oltre a non ottenere risultati.
La scelta è tua.
Io però posso renderti la scelta più facile e aiutarti a capire cosa fa per te.
Ti metto a disposizione il mio pacchetto di benvenuto del tutto gratuito.
Una porta d’ ingresso bella larga per entrare in un processo di evoluzione e rivoluzione della tua professione attraverso i contenuti.
È pensato per chi vuole mettersi alla prova con i contenuti sotto la guida di un professionista senza rischiare niente.
Scoprirai a che punto sei, quali obiettivi realistici puoi darti sul lungo e breve periodo e potrai metterti alla prova in modo pratico con i contenuti.
È un nuovo servizio che sto testando e presto lo metterò a pagamento, è riservato a 2 Psicologhe o Psicoterapeuta al mese.
Non avrai nessun obbligo, se non quello di impegnarti a trarre il massimo dalla nostra collaborazione (per me sono comunque ore di lavoro e mi piacerebbe lavorare con persone motivate)
Quindi se hai capito che fa per te ti basta cliccare sul pulsante qui sotto per conoscerci. Non preoccuparti, non è una “Manovra a Tenaglia”, non succederà niente di male, se clicchi andrai su una pagina che ti spiega meglio in cosa consiste ciò che ti offro).
A presto e buon articolo
Alex De Brasi
Alex De Brasi
Consulente marketing, Copywriter, Psicologo, Improvvisatore teatrale, papà, zio (per gli amanti dei giochi, una di queste affermazioni è falsa, la risposta è nella sezione “Mi presento” del mio sito)
Scarica la mia guida gratuita e scopri subito come utilizzare 5 tipi di contenuti per aumentare autorevolezza e pazienti con una strategia passo passo. Clicca sul telefono per scaricare la guida.
Segui la newsletter di Psicologo Autorevole per avere dritte esclusive su marketing e contenuti per Psicologi e Psicoterapeuti